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Rimorchio per lavori di carenaggio, prima della partenza oper la Turchia

in banchina scali

al circolo foto di gruppo

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DANILO MINOLFI  LETTERA AMM. ROSSI

ILe due poesie di Nello Ghione

L'ANIMA DELL'ARDITO  La morte dell'Ardito  La sagra dell'Ardito

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I MESSAGGI FATTI GIUNGERE PER TUTTI NOI

L’ARDITO NON PARTE

8 marzo 2018. L’Ardito non salpa!

Quando l’amico Zampaglione mi ha comunicato che la partenza era in forse, la mia mente farneticante non ha potuto fare a meno di fare alcune considerazioni.

L’Ardito non parte!

Forse Nettuno ha accolto la richiesta di una nave "orgogliosa" che non vuol soccombere alla fiamma ossidrica, men che meno in terra straniera, e ha scatenato la "tempesta e i flutti" che più volte abbiamo invocato in navigazione da quel ponte ad ogni ammaina bandiera.

L’aggettivo "orgogliosa" non è un titolo di superbia.

L’orgoglio che intendo deriva dalla preziosa attività che questa splendida nave, grazie al suo equipaggio, ha svolto nel corso degli anni.

Ha forgiato chi ci ha navigato, al servizio della Marina, dell’Italia e di quanti nel mondo si sono posti sotto la protezione della sua Bandiera.

Tutto questo senza mai risparmiarsi.

10 marzo 2018. L’Ardito non salpa!

Siamo qui in Arsenale, incuranti della pioggia, giunti da ogni dove d’Italia, convinti di salutare la Nostra Nave per l’ultima volta, ma la partenza è rinviata; Nettuno non vuole!

Tra noi facce nuove e da sempre conosciute, tutti legati da un affetto comune che si chiama Ardito, e un groppo alla gola mi sale quando nell’aria vola sentito il saluto alla voce nel triplice NIHIL OBEST.

L’Ardito è lì al Molo Lagora, da noi distante, legata alla gemella, sbiadita nei colori e mutilata nelle sovrastrutture; orfana in attesa di un affido crudele.

Sembrerebbe porci la domanda: "Ma cosa vi ho fatto di male per meritarmi questo destino?"

Non ci ha fatto nulla, anzi, a volte siamo stati noi a trattarla con poco riguardo: le abbiamo aperto la prua contro un’onda, a volte l’abbiamo mandata a sbattere in banchina, le abbiamo dato fuoco, sfinite le caldaie, bloccate le pinne…, ma lei ha sempre resistito "più forte del ferro che cinge le nostre navi".

Il destino iniziale di ogni nave è stare sopra l’acqua.

Il destino finale di una nave come l’Ardito dovrebbe essere quello di stare sott’acqua.

Sarebbe come sapere dove una persona cara è seppellita e non come un disperso senza riferimenti.

Confesso che più volte ho pensato che durante la sua ultima navigazione succedesse qualcosa che ne provochi l’affondamento al largo, magari con l’aiuto di qualcuno dei NOSTRI che volesse emulare la MOVM Ferraro.

Ma questo lo posso solo pensare e non dire.

22 marzo 2018 ore 11:30 L’Ardito è salpato!

Ancora una volta è stato dato compimento alla storica, miope ingratitudine di chi ci guida senza conoscere il nostro mondo, guida che però è sempre stata prodiga nel richiedere gli altrui sacrifici.

L’Ardito è comunque presente in ognuno di noi finché avremo memoria, finché avremo vita. NIHIL OBEST!

22 marzo 2018 - SC MC 5/59 - Danilo MINOLFI

 

Nave Ardito verso la demolizione nel suo perenne ricordo.

Anche questa volta in occasione del destino definitivo della Nave verso la sua demolizione il Signor Nello Ghione ha messo in versi i sentimenti di uno dell’Equipaggio con un saluto:

"La morte di Nave Ardito"

No, non è la morte di Nave Ardito : è il passaggio dalla concretezza delle lamiere dello scafo, dell’alberatura fiera con le sue antenne dei radar e della radio, delle tughe che formano quell’avvio dolce ed affusolato delle sovrastrutture, della prora tagliente, della poppa adagiata sull’acqua; è il passaggio verso la sua mitizzazione, ideale amore che trova spazio in tutti i cuori dei componenti degli equipaggi che hanno calpestato i suoi ponti, hanno vissuto stretti e sicuri negli spazi di vita e di lavoro.

No, non è la morte di Nave Ardito: nella nostra mente resterà sempre la sua fotografia mentre solcava i mari di tutto il mondo con il suo movimento , un ballo sulle onde, un scroscio d’acqua che dalla prora quasi immersa sale fino alla plancia per ricordare ai marinai come la calma e la furia degli elementi, da rispettare ma da dominare, siano i compagni delle navigazioni nei giorni nuvolosi o assolati e nelle notti che brillano in una profusione di stelle nel bianco sentiero che il chiarore della luna traccia sulle onde.

No, non è la morte di Nave Ardito: come dissi ad una riunione degli "amici di Nave Ardito", le Unità militari alzano la Bandiera sull’asta di poppa in porto, mentre in navigazione la Bandiera sale al picco appena sotto la Fiamma, insegna del Comando; è per noi impegno, diritto, dovere ricordare sempre la nostra Nave con la Bandiera sventolante al picco sotto la Fiamma di Lunga Navigazione.

NIHIL OBEST

 

15 aprile 2018 - Il Sesto Comandante Enrico ROSSI

 

Il saluto di Paolo ROMANO

Cari Amici, la Pasqua appena trascorsa credo rimarrà nella memoria  di tutti noi perché in questi giorni l'Ardito ha lasciato definitivamente l'Italia per il suo ultimo viaggio. 
Forse molti (come me ) hanno coltivato la speranza  che fosse consegnata al mare per darle la  sepoltura che avrebbe meritato accanto ai tanti Marinai d'Italia caduti per la difesa della nostra Patria.
Le miserie burocratico-contabili hanno invece voluto che la Nave forse più amata nella storia della  Marina Repubblicana fosse destinata ad essere sbranata nei cantieri della Turchia di Erdogan..
Sarebbe sin troppo facile riconoscere nelle vicende di questa nostra Unità suggestive consonanze con quelle della nostra Patria .
Ancora una volta e fino alla fine  l'Ardito assume valore di simbolo per quanti di noi  assistono  con dolore e smarrimento alla distruzione della nostra Terra.
Un forte abbraccio.

 

2 aprile 2018 - Il 4° Comandante in IIª Paolo ROMANO

 

LA CERIMONIA

 

Sabato 10 Marzo 2018 alle ore 12:00

 

Con le avverse condizioni meteo, si è svolta in Arsenale a La Spezia sullo sfondo Nave Ardito, la cerimonia dell'ultimo saluto a Nave Ardito prima della sua ultima navigazione verso terre turche, Istanbul, per la sua rottamazione.

La cerimonia ha visto la partecipazione di tantissimi Amici di Nave Ardito, giunti da tutta Italia.

Il programma stravolta dalla pioggia incessante giunta in La Spezia, ha visto in un momento di tregua lo schieramento degli intervenuti, la lettura della poesia di Nello Ghione, poesia dedicata all'ultimo saluto di Nave Ardito, composta in una notte !!!

  La lettura della preghiera del marinaio, a seguire, tra il silenzio dei partecipanti e quello della banchina scali.

Infine il saluto alla voce, il boato che squarcia il silenzio surreale creato dalla preghiera del marinaio

 

PER L'ARDITO    ...NIHIL  ...OBEST   ...NIHIL  ...OBEST   ...NIHIL  ...OBEST !!!!!!!!!

 

la foto ricordo sullo sfondo Nave Ardito e l'applauso scrosciante suggella la cerimonia di saluto a Nave Ardito

Viste le avverse condizioni meteo ci comunicano che l'Ardito non parte, si attendono disposizioni future.

L'appuntamento al Circolo Sottufficiali per la foto ricordo e il pranzo organizzato dal comitato.

Saluti ed auspici per il prossimo raduno a Roma.

NIHIL OBEST

Alfonso Zampaglione